Il Sorgitore
L’origine del complesso sorgivo
Cenni Storici
Tra il 1906 ed il 1910, questo manufatto è stato realizzato per “imbrigliare” l’acqua che fuoriusciva dalla roccia, creando così una vasca di accumulo in muratura con lo scopo di raccogliere e convogliare l’acqua.
In origine, quando il sorgitore non esisteva, l’acqua che fuoriusciva dalla sorgente, raggiungeva il corso d’acqua Rio Casaletto seguendo un percorso più articolato e disordinato, non esisteva ancora il mulino e né tanto meno la cascata “Capelli di Venere”.
Funzionamento idraulico
Il sorgitore costituisce l’origine del complesso sorgivo “Capelli di Venere”. Questo manufatto non è altro che una vasca di accumulo in muratura dalla quale si diparte una condotta in acciaio interrata che alimenta il mulino ad acqua posto più a valle della sorgente a circa 10 metri di dislivello. La sorgente che fuoriesce dalla roccia, ha una portata di estremamente variabile dai 20-30 litri/secondo nei periodi di forte siccità fino ai 400-500 litri/secondo nei periodi invernali; l’acqua che sgorga è purissima ed Progetto servizi accompagnamento visitatori nell’Oasi Naturalistica Capelli di Venere 7 attraverso una condotta interrata più piccola, alimenta anche la “Fontana Capello”. Fino a qualche decennio fa la sorgente che defluisce era osservabile poiché non esisteva la copertura; negli anni 2008-2009 il Comune di Casaletto Spartano, nell’ambito di un intervento più ampio ha sigillato la vasca con una copertura in modo da garantire maggiore igienicità e protezione delle acque che vengono utilizzate anche per uso potabile dei cittadini del Paese.
Le origini del complesso sorgivo
La vasca rappresenta l’elemento centrale del complesso sorgivo, quello a cui si deve l’attuale conformazione dell’area. Attraverso una condotta in acciaio interrata, che ha origine nella vasca e termina in prossimità della turbina posta all’interno del mulino, viene alimentato il movimento della macina con le quali il grano viene trasformato in farina.
Alla vasca è collegata anche una seconda tubazione in acciaio interrata di diametro più piccola, che arriva alla fontana Capello, dalla quale le persone possono prelevare liberamente e gratuitamente l’acqua per scopo umano. La vasca è inoltre dotata di uno sfioratoio dal quale fuoriesce l’acqua in esubero che non viene utilizzata per il mulino e per la fontana pubblica; uscendo dallo sfioratoio l’acqua traccia un percorso che si immette nel corso d’acqua Rio Casaletto. Nel corso degli anni, nel tratto finale del percorso, si è formata la cascata “Capelli di Venere”, oggi principale attrattore turistico capace di richiamare ogni anno decine di migliaia di visitatori.
Sorgente di acqua e bacino imbrifero
L’acqua sorgiva proviene da una falda sotterranea alimentata dal Bacino Imbrifero. Il Bacino Imbrifero è una vasta superficie di terreno posta a monte della sorgente sulla quale cadono le acque piovane che in parte filtrano nel terreno sottostante (la parte superficiale della montagna è costituita da formazione di calcari molto permeabili) e confluiscono nella falda sotterranea da cui trae origine la sorgente. Questo bacino imbrifero è costituito da una serie di formazioni stratigrafiche ubicate presso le località Pezzallo, Lanzaura, Tufara, Timpone del Piano, ed una parte del Monte Colla, lungo i cui versanti hanno origine diverse sorgenti, una delle quali si trova in località Melette ed alimenta l’acquedotto pubblico.
Poco distante da qui, nell’area Sant’Antonio di trova anche un pozzo da cui la società Consac Gestioni Idriche preleva acqua necessaria a garantire il fabbisogno idrico, in modo particolare nel periodo estivo, nei comuni di Casaletto Spartano, Tortorella e Torraca. La falda che si trova sotto il Monte Colla è quindi ricchissima di acqua e la sua esistenza è dovuta certamente alla presenza di uno strato di terreno impermeabile presente nelle profondità che blocca e consente la conservazione della falda.
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